Esdebitazione: cos’è e come funziona?

esdebitazione

L’esdebitazione è un meccanismo che consente al privato cittadino e consumatore di proporre ai creditori una proposta di pagamento parziale dei propri debiti. Rappresenta un importante strumento per chi si trova in difficoltà finanziarie, offrendo un percorso strutturato per la cancellazione dei debiti.

Continua a leggere per scoprire cos’è l’esdebitazione, chi è l’organo competente e come può aiutarti un esperto legale.

Cosa si intende per esdebitazione?

L’esdebitazione è un procedimento giuridico finalizzato alla riduzione o alla dilazione dei debiti di una persona fisica o di un imprenditore individuale, quando non è più in grado di far fronte agli obblighi finanziari. Lo strumento è regolato dal Decreto Legislativo n. 169/2012 e può essere richiesto da chi si trova in stato di insolvenza, ovvero non è più in grado di pagare i creditori.

L’esdebitazione è riservata ai soggetti non fallibili in grosse difficoltà economiche e con debiti verso terzi. Nello specifico stiamo parlando di piccoli imprenditori (commercianti, artigiani, professionisti, agricoltori, start up innovative e imprenditori sotto soglia) e privati cittadini, quindi tutti i consumatori non titolari di partita IVA.

L’organo competente
L’OCC acronimo di “Organo per la composizione della crisi da sovraindebitamento” è un ente terzo, indipendente e imparziale a cui il debitore può rivolgersi per trovare una soluzione appoggiandosi ad un organo istituzionale esterno alla propria esposizione debitoria

Qual è il ruolo dell’avvocato?
Il suo ruolo è cruciale nel processo di esdebitazione, non solo per la rappresentanza in tribunale ma anche per la strategia complessiva da adottare per affrontare il debito. Un avvocato esperto può supportare il debitore nella formulazione di una proposta di accordo, che viene prima valutata dal gestore della crisi e poi sottoposta all’approvazione dei creditori.

Questa proposta deve delineare un piano concreto, con tempistiche e importi specifici, per ripagare i debiti, sia integralmente che parzialmente. L’accordo si considera approvato se almeno il 60% dei creditori, in termini di valore del debito, esprime un parere favorevole. Per esempio, se il sig. Mario Rossi ha debiti per un milione di euro, la proposta sarà accettata se i creditori che detengono complessivamente più di 600 mila euro di debiti acconsentiranno.

Per i debitori che agiscono come consumatori, esiste un’alternativa: possono proporre un piano di ristrutturazione del debito. Questo piano funziona in modo simile alla proposta di accordo, con la differenza sostanziale che non richiede l’approvazione dei creditori. È un’opzione riservata a chi ha contratto debiti estranei all’attività professionale in corso, offrendo una soluzione più flessibile per i debiti personali.

 

Infine, il legale può consigliare e guidare il debitore nella scelta della liquidazione del patrimonio come soluzione. In questo scenario, il debitore collabora con il gestore della crisi per identificare i beni da vendere, destinando il ricavato alla soddisfazione, totale o parziale, dei creditori.

 

Affidarsi a un avvocato specializzato significa avere un partner esperto che ti aiuta a navigare tra le diverse opzioni disponibili, con l’obiettivo di trovare la soluzione più adatta alla tua situazione finanziaria.

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