Il tema della urban mobility sta coinvolgendo un sempre maggior numero di persone ed imprese, sia sotto il profilo della mobilità personale, che di quello imprenditoriale.
Ne discutiamo oggi con Nikholas Vendetti e Ignazio Pirrelli, rispettivamente CEO e COO di Soul Rider (giovane realtà imprenditoriale dedicata al mondo della mobilità alternativa ed agli sport emergenti legati al Kite e al Freeride), con particolare riferimento alle normativa di utilizzo ed ai recenti incentivi governativi.
Buongiorno Nikholas, qual è l’andamento del mercato dei mezzi innovativi di mobilità (monopattini ed ebike in particolare)?
Probabilmente il 2020, oltre al COVID-19, verrà ricordato per una svolta epocale in termini di mobilità a 360°.
Partendo dal settore auto, quasi tutte le case automobilistiche ad oggi propongono a listino più di un modello “full electric”. Le stringenti normative internazionali ci porteranno in una decina di anni ad eliminare la produzione di tutti i motori a combustione, per questo motivo la ricerca tecnologica sul tema performance dei motori, durata delle batterie e relativo smaltimento è all’ordine del giorno e sta trainando non solo il mercato automotive, ma tutti i segmenti legati alla mobilità.
Basti pensare all’evoluzione del bike sharing, partito nelle grandi capitali europee e che nel giro di pochi anni ha raggiunto quasi tutte le città metropolitane, trasformandosi poi in E-Bike Sharing e che oggi comprende un offerta completa, dalle microcar ai monopattini elettrici, il tutto a portata di un click. Il trend è più che positivo e, oltre allo sharing, negli ultimi 2 anni le vendite dirette dei monopattini elettrici sono triplicate, nonostante molte città italiane non abbiano sufficienti ed adeguate piste ciclabili, rendendo purtroppo molto pericoloso lo spostamento con questi mezzi leggeri e veloci.
Il segmento bici invece sta affrontando già da circa 5 anni una nuova primavera: le E-bikes hanno rivoluzionato il mercato a tutti i livelli e portato nuova linfa vitale ad un settore in costante crescita globale.
Le classiche city bikes, mtb e bici da corsa ormai sono meno richieste ed hanno subito una consistente flessione. I dati parlano chiaro: ogni 10 bici vendute, 6 sono elettriche o meglio elettro-assistite (perché la fatica la fai lo stesso, nonostante “l’aiutino” del motore), e la richiesta è in costante aumento.
Già in passato gli incentivi regionali avevano stimolato l’acquisto di biciclette di ogni tipo, per promuovere gli spostamenti casa-ufficio. Di recente il Decreto Rilancio ha spinto ancora più Italiani ad acquistare un mezzo di trasporto alternativo (200.000 bici vendute solo a maggio 2020 subito dopo l’annuncio del Bonus Mobilità, di cui 72.000 Ebikes) e proprio nel caso delle E-bikes queste possono essere sfruttate anche nel tempo libero per fare attività sportiva e vivere l’outdoor con nuove modalità…
Ad esempio chi non ha abbastanza tempo per allenarsi, potrà riscoprire il piacere di un uscita in MTB con amici più allenati che usano la bici tradizionale (muscolare). Lo scenario è completamente cambiato negli ultimi anni: le E-mtb più recenti possono raggiungere un max di 25km/h ed hanno un autonomia di 60/70 km a ricarica, con con cui si possono percorrere anche più di 1000 metri di dislivello+.
Durante i 2 mesi di lockdown molte persone, non solo in Italia, hanno pensato proprio alla bici come una valida alternativa per spostarsi in città per evitare l’utilizzo dei mezzi pubblici sempre sovraffollati.
La domanda è impressionante e l’industria per svariati motivi non riesce ad evadere la richiesta del mercato: auspichiamo che la situazione si sblocchi e che gli incentivi vengano riconfermati.
Quali sono le regole che l’utilizzatore deve osservare per l’utilizzo di questi mezzi?
La disciplina per le nuove regole sulla conduzione dei monopattini è contenuta nella circolare esplicativa del Servizio della Polizia Stradale del 9 marzo 2020.
La legge 28 febbraio 2020, n. 8, che ha convertito con modificazioni il decreto-legge cosiddetto “decreto milleproroghe”, ha introdotto, tra le altre, disposizioni sulla circolazione dei dispositivi per la micromobilità elettrica e sui veicoli atipici. La norma, oltre a prorogare di dodici mesi il termine di conclusione della sperimentazione, portandolo al 27 luglio 2022, disciplina la circolazione dei monopattini elettrici, anche al di fuori dell’ambito della sperimentazione, e dei segway, hoverboard, monowheel e degli analoghi dispositivi elettrici di mobilità personale.
Le nuove regole sono relative, ad esempio, ai limiti di età per la loro conduzione, all’obbligo dell’uso del casco per i minori di diciotto anni, all’obbligo di indossare il giubbotto retroriflettente in condizioni di scarsa visibilità.
La circolazione dei monopattini elettrici, per effetto dell’equiparazione ai velocipedi, non è soggetta a particolari prescrizioni relative all’omologazione, approvazione, immatricolazione, targatura, copertura assicurativa. Per circolare su strada, però, devono rispondere a specifiche caratteristiche:
- avere un motore elettrico di potenza nominale continuativa non superiore a 0,50 kW (500 watt);
- non essere dotati di posto a sedere per l’utilizzatore perché destinati ad essere utilizzati da quest’ultimo con postura in piedi;
- essere dotati di limitatore di velocità che non consenta di superare i 25 Km/h quando circolano sulla carreggiata delle strade e i 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali;
- essere dotati di un campanello per le segnalazioni acustiche;
- riportare la marcatura «CE»;
- avere i componenti specifici per i monopattini elettrici;
- da mezz’ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell’oscurità, e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l’illuminazione, devono essere equipaggiati con luci bianche o gialle anteriori e con luci rosse e catadiottri rossi posteriori per le segnalazioni visive ed in mancanza non possono essere utilizzati, ma solamente condotti o trasportati a mano.
Con particolare riferimento al Comune di Torino, dal 13 novembre 2019 è iniziata la sperimentazione della circolazione dei dispositivi della micromobilità elettrica, limitatamente ai monopattini elettrici e segway.
I segway possono circolare all’interno delle “zone 30”, sulle piste ciclabili e le strade con velocità limitata a 30km/h indicate con apposito cartello, ivi compresa la ZTL Centrale che, con la sola eccezione delle aree e delle vie pedonali, è interamente percorribile.
I monopattini sono ora equiparati alle biciclette e possono circolare in tutte le strade e le aree dove non sono vietate le biciclette. Infatti la legge 28 febbraio 2020, n. 8, di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, art. 33 bis, equipara a tutti gli effetti i monopattini alle biciclette (velocipedi).
A bordo di questi dispositivi non si può invece viaggiare sui marciapiedi e lungo i portici cittadini, farsi trainare da veicoli o circolare in due persone sullo stesso mezzo.
I monopattini possono essere condotti solo da utilizzatori che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età e possono circolare esclusivamente sulle strade urbane con limite di velocità di 50 km/h, ove e’ consentita la circolazione dei velocipedi, nonchè sulle strade extraurbane, se è presente una pista ciclabile, esclusivamente all’interno della medesima. I monopattini non possono superare la velocità di 25 km/h quando circolano sulla carreggiata e di 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali.
I conduttori dei monopattini minori di 18 anni hanno l’obbligo di indossare il casco protettivo. Per i maggiorenni l’uso del casco è comunque consigliato nel corso dei propri spostamenti con questi dispositivi: si tratta di una buona misura di prevenzione. Discorso valido anche per la sottoscrizione di una polizza assicurativa.
Monopattini e segway devono riportare la marcatura CE, ai sensi della direttiva europea 2006/42/CE, ed essere dotati segnalatori acustici e di limitatori di velocità. Inoltre, il motore che li alimenta non può avere una potenza superiore a 500W.
Da mezz’ora dopo il tramonto, per tutto il periodo di oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche lo richiedano, i mezzi sprovvisti o mancanti dei dispositivi utili alla segnalazione visiva, non possono essere utilizzati ma solo condotti o trasportati a mano.
Dopo il tramonto del sole fino a mezz’ora prima del suo sorgere, inoltre, gli utilizzatori di monopattini e segway hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle autoriflettenti ad alta visibilità.
La sperimentazione si concluderà entro il 27 luglio del 2021.
Ignazio, quali sono le agevolazioni fiscali e gli incentivi attualmente utilizzabili dal cittadino per poter acquistare un veicolo elettrico?
Il buono mobilità è un contributo pari al 60% della spesa sostenuta e, comunque,
in misura non superiore a 500€ per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita (E-bikes), nonché veicoli/mezzi per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad es. monopattini, hoverboard e Segway) . Sul portale
https://www.minambiente.it/buono-mobilita si possono trovare tutte le informazioni e le linee guida da seguire per ottenere il Bonus (Fase 1) o attualmente si può richiedere il Voucher (Fase 2).
Nella prima fase il cittadino ha richiesto direttamente il rimborso tramite procedura piuttosto complessa al Ministero dell’ambiente caricando tutti i dati e i documenti d’acquisto.
Nella seconda fase invece ci sarà la possibilità di scaricare un voucher da presentare ad un rivenditore registrato alla piattaforma www.buonomobilita.it che si farà carico di tutti gli aspetti burocratici relativi al rimborso.
Che futuro prevedete per la circolazione urbana nelle grandi città? L’elettrico è davvero il futuro?
L’elettrificazione della mobilità è già una realtà. Noi crediamo che la tecnologia moderna applicata ad un mezzo semplice ed efficace come la bicicletta in questo momento sia l’unica valida alternativa per gli spostamenti in un area di circa 10/20 km, anche in termini di sicurezza. Per tragitti più brevi soprattutto nelle città prevalentemente pianeggianti, non è necessario il motore elettrico.
La grande sfida rimane legata alle infrastrutture ed alla riconferma degli incentivi. È essenziale una visione a lungo termine, che porti allo sviluppo di una rete di nuove piste ciclabili ma anche prevedendo le stesse nella realizzazione o modernizzazione delle attuali strade urbane ed extraurbane, ma sopratutto semplificando il processo autorizzativo, oggi ancora complesso.