Conflitto di interessi del socio: quando sussiste, quali sono le conseguenze e quali sono i rimedi?

Conflitto di interessi del socio: quando sussiste, quali sono le conseguenze, quali sono i rimedi

Intricato e spesso sottovalutato, il tema del conflitto di interessi tra i soci di un’azienda è di fondamentale importanza per la corretta gestione di qualsiasi organizzazione. Nel contesto del diritto italiano ed europeo, esaminare approfonditamente questo fenomeno è essenziale per garantire la trasparenza e l’integrità delle dinamiche aziendali.

Cos’è il conflitto di interessi e quando sussiste

Ai sensi dell’art. 2373 del Codice Civile, il conflitto di interessi del socio si configura quando gli interessi personali di un membro della società entrano in collisione con quelli dell’azienda. In particolare, la normativa sottolinea che il socio non può intraprendere attività concorrenti o assumere incarichi che possano compromettere l’adempimento delle sue obbligazioni nei confronti della società. Inoltre, il Codice Civile stabilisce l’obbligo di comunicare tempestivamente alla società qualsiasi situazione che possa configurare un conflitto di interessi.

In ambito europeo, la Direttiva 2017/828/UE incentiva la trasparenza e la gestione dei conflitti di interessi, imponendo alle società quotate l’adozione di politiche che affrontino le situazioni in cui gli interessi personali di amministratori o soci possano interferire con quelli della società.

Le conseguenze del conflitto di interessi

La violazione delle disposizioni in materia può comportare conseguenze significative. Ai sensi dell’art. 2391-bis del Codice Civile, la violazione degli obblighi relativi ai conflitti di interessi può condurre all’annullamento degli atti compiuti in violazione di tali norme. Inoltre, la società può agire legalmente contro il socio inadempiente per il risarcimento dei danni subiti a causa della violazione degli obblighi societari.
La Direttiva Europea 2017/828/UE dispone che le società adottino politiche che disciplinino i conflitti di interessi e le relative transazioni, e che informino i propri azionisti in merito. L’inosservanza di queste disposizioni può comportare sanzioni e l’adozione di misure correttive da parte delle autorità competenti.

I possibili rimedi

Il diritto italiano ed europeo offre una serie di rimedi per affrontare il conflitto di interessi del socio. In primo luogo, è cruciale adottare politiche interne che definiscano chiaramente come gestire le situazioni di conflitto di interessi. La nomina di un comitato etico indipendente o di una figura responsabile della valutazione e gestione dei conflitti di interessi, come previsto dalla normativa europea, può essere una strategia efficace.

Il rispetto delle disposizioni normative e l’adozione di politiche aziendali adeguate possono agire come misure preventive per evitare conflitti di interessi. La trasparenza nei processi decisionali, inclusa la tempestiva divulgazione delle situazioni di conflitto, è fondamentale.

Il conflitto di interessi del socio è una questione complessa e rilevante sotto il profilo giuridico, sia a livello nazionale che europeo. Comprendere appieno cosa costituisca un conflitto di interessi, riconoscere le sue possibili conseguenze giuridiche e adottare misure preventive e correttive è essenziale per garantire la corretta gestione di un’azienda. L’aderenza alle normative vigenti, l’implementazione di politiche aziendali chiare e la promozione di una cultura aziendale etica sono passi fondamentali verso una gestione efficace e conforme alle norme del fenomeno del conflitto di interessi tra i soci.

I nostri professionisti in materia:

Avv. Marco Capello – marcocapello@studiolegalecapello.comLinkedIn

Avv. Lorenzo Casavecchia – lorenzocasavecchia@studiolegalecapello.com LinkedIn

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